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DOTT.SSA Erika Massaccesi

Psicologa Clinica e Pediatrica. Psicoterapeuta. Analista Transazionale.

DOTT.SSA ERIKA MASSACCESI

CONOSCI TE STESSO ?

CONOSCI TE STESSO ?

Era scritto in caratteri cubitali sul frontone del tempio di Apollo a Delfi e con questa esortazione Apollo intimava gli uomini a «riconoscere la propria limitatezza e finitezza». In Matrix è sempre l’Oracolo ad esprimersi: 

essere l'Eletto è come essere innamorato. Nessuno può dire se sei innamorato, lo sai solo tu. Te ne accorgi per istinto.

Matrix

In questo modo l’Oracolo vuole rivelare a Neo che è solo attraverso la conoscenza di se stesso che potrà raggiungere un livello superiore di coscienza e decidere cosa fare.

Per Kafka “Conosci te stesso non significa: osservati. Osservati è la parola del serpente. Significa fatti padrone delle tue azioni. Ma tu lo sei già, sei padrone delle tue azioni. Questa frase pertanto significa: ignorati/distruggiti! Dunque una cosa cattiva! E solo chi si china profondamente ne ode anche il messaggio buono, che dice: “per fare di te stesso quello che sei”

una vita senza ricerca non è vita umana” (Apologia, 38 a)

Il significato di “conosci te stesso” offre moltissimi spunti di riflessione e credo che il nucleo principale dell’esortazione è che l’uomo non può che tendere a scoprire quello che è e quello che deve fare per vivere nel modo migliore possibile.

Questa conoscenza non può che riguardare un  processo di liberazione che ha a che fare con la propria interiorità: in questa ricerca l’uomo non è un essere isolato dal mondo ma è in questo rivolgersi verso se stesso che può riconoscere i propri valori, limiti e significati per vivere insieme agli altri.

Mi sono chiesta più volte (certa di non essere l’unica) se è davvero possibile conoscere se stessi. Voi che ne pensate ?

CHE NE PENSI?

Videocorsi, manuali pronti all’uso, psicoterapie che promettono miracoli in tempi record e chi più ne ha più ne metta … tutti offrono possibili soluzioni per indicare le vie della conoscenza. La conoscenza di se stessi è uno dei modi per avere una conoscenza più chiara degli altri e del mondo.

Ma …  (c’è sempre un ma) … è davvero possibile conoscere se stessi in ogni singola piega della pelle? Ciò che sappiamo con certezza è che l’inconscio ha la capacità di mantenere nascoste certe informazioni, ricordi ed emozioni.

Come mai ? Questa è una bella domanda. Le possibili spiegazioni di ciò sono altrettanto interessanti ma non sempre esaustive. Vi è un meccanismo di difesa che ricopre un ruolo fondamentale nell’isolare aspetti disturbanti e conflittuali della realtà del soggetto e sottrarli alla consapevolezza, ed è noto in psicologia con il nome di Rimozione. 

La rimozione ci consente di vivere e comportarci secondo una nostra personale e coerente visione del mondo invece di essere sopraffatti dai nostri impulsi.

La rimozione gioca un ruolo importante nel mantenere lontani alla coscienza certi desideri, ma ciò significa anche raggiungere consapevolmente solo una parte di ciò che desideriamo. Quindi l’obiettivo della rimozione è proprio quello di ridurre la tensione emotiva e ristabilire l’equilibrio interno: Freud la definisce una sorta di fuga da un pericolo interno .
Un altro aspetto che ostacola una visione completa dei nostri desideri è insito nel nostro essere Umani… scegliere a cosa pensare, come pensare o non pensare, richiede uno sforzo Attivo da parte della nostra ATTENZIONE e non è possibile prestare attenzione proprio a tutto: siamo limitati!
Ma cosa accade quando pur di mantenere inalterato il senso del proprio essere (identità) si generano frequenti distorsioni della realtà ?
Quando ciò che è rimosso torna alla coscienza può avere lo stesso effetto della lingua che batte dove il dente duole: il risultato sono dei sintomi psicologici come crisi d’ansia, angoscia e attacchi di panico e , nei casi estremi, anche di disturbi di personalità. Insomma togli di qua, cancella di là… alla fine il risultato finale è uno stato di malessere dovuto al fatto che le informazioni rimosse, non scompaiono del tutto ma continuano a influenzare la nostra vita. 

CONOSCI TE STESSO ?

Alcuni esempi pratici di rimozione…


Una donna che odia il padre, può rimuovere questo sentimento perché ritenuto inaccettabile per i messaggi ricevuti nell’infanzia e perché ritenuto “socialmente” inaccettabile odiare il proprio padre.


L. all’età di 7 anni ha subito un brutto incidente stradale. L. non ricorda più nulla dei suoi primi 10 anni. Il ricordo di quell’evento traumatico è troppo doloroso per L. meglio dimenticarlo.

Credevi di conoscerti ?

Per concludere, è importante non sottovalutare il ruolo dei meccanismi di difesa perché sono molteplici i modi in cui le informazioni possono essere distorte per assicurarsi una difesa dall’angoscia.
È importante quindi, nella ricerca del significato della nostra esistenza, prestare attenzione non solo a ciò che scopriamo di nuovo ma ancor più a ciò che evitiamo perché rischiamo di agire inconsapevolmente per reazione di vissuti rimossi e di informazioni mancanti.
È sempre un bene per la salute conoscere se stessi ?
Ci possono essere aspetti che, per l’equilibrio e il benessere psicologico della persona, è utile che rimangano nell’oblio e altri che possono essere portati alla coscienza. Fare Luce troppo velocemente sulle proprie ombre non è un bene. La differenza la fa sempre la persona che può recuperare con i suoi tempi e i suoi modi i ricordi rimossi solo se possono essere opportunamente elaborati attraverso un processo di graduale presa di coscienza.

Ecco 3 modi in cui puoi iniziare a prendere consapevolezza con te stesso/a  che arrivano da una galassia lontana lontana…

1.“No. Provare no! Fare o non fare. Non c’è provare.”

Agisci e fidati di te, inizia un passo per volta e nota che stai già camminando.

2.“Guerra non fa nessuno grande.”

Allontanati dalle situazioni tossiche. Nessuno ti impone di restare. 

3.“Illuminati noi siamo. Non questa materia grezza.”

Chiediti se sei la persona che volevi essere e se sei soddisfatto di te stesso/a oggi. Coraggio so che non è semplice fare luce dentro di te.

PER SAPERNE DI PIù SUGLI INSEGNAMENTI JEDI CLICCA QUI SOTTO

https://www.ossimoro.net/i-tre-pilastri-dello-jedi-la-forza-la-conoscenza-e-lautodisciplina/

Conoscete quale sia il vostro vero valore, e non vi perderete.

(Kahlil Gibran)

Concludo con la poesia di un autore a me caro. Il Dottor R. D. Laing.

La sfera di ciò che pensiamo e facciamo
è limitata da ciò che riusciamo a notare.
E siccome non riusciamo a notare
che non riusciamo a notare
c’è poco da fare per cambiare,
finché non notiamo come il non riuscire a notare
modelli i nostri pensieri e le nostre azioni.

Se vuoi saperne di più sulla terapia, leggi qui:

https://www.ossimoro.net/servizi/

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DOTT.SSA Erika Massaccesi

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